Si è svolta a Reggio Calabria presentazione del libro, postumo, “Colloquio con il padre e Novelle Aspromontane”, dello scrittore sanluchese
Reggio Calabria – Ricordo e memoria sono i due fili rossi che hanno contraddistinto l’incontro, tenutosi ieri pomeriggio presso Spazio Open in via Filippini, in occasione della presentazione del libro, postumo, di Fortunato Nocera dal titolo: Colloquio con il padre e Novelle Aspromontane edito da Città del Sole Edizioni. All’incontro, moderato da Franco Arcidiaco, direttore de La Riviera, hanno preso parte Bruno Bartolo Sindaco di San Luca, Aldo Maria Morace, presidente Fondazione Corrado Alvaro, Tonino Perna, vicepresidente Fondazione Corrado Alvaro, Stefano Iorfida, presidente Associazione Anassilaos, Teresa Timpano, compagnia teatrale Scena Nuda e i familiari dell’autore.
In apertura è proprio Franco Arcidiaco a ricordare Fortunato Nocera e la sua “impellente voglia di far conoscere il suo ultimo lavoro”, sottolineando il rimpianto di non aver potuto condividere con lui la gioia di vedere pubblicato quest’ultimo gioiello della letteratura calabrese. Il primo a ricordare Fortunato Nocera è Tonino Perna, un amico di vecchia data dell’autore che ricorda quando, ormai tredici anni prima, proprio Fortunato, gli aveva consegnato questo testo. “Quello che avete tra le mani – sottolinea Perna che ha curato la prefazione del libro – è un testo eccezionale, controcorrente, un libro bellissimo che merita di essere letto e riletto, lentamente.
Una straordinaria testimonianza sulla vita materiale della gente di San Luca, della Calabria e del sud del mondo. Una storia locale che ha la forza ed il fascino di una storia universale. La Calabria prima della ’ndrangheta, prima della modernità, dell’arrivo dell’energia elettrica, del cosiddetto progresso. La Calabria prima della Seconda guerra mondiale era una terra di uomini e donne super sfruttate, di vita durissima, di pochi gnuri che spadroneggiavano su intere popolazioni. Storici, economisti, sociologi ed antropologi dovrebbero leggere questo libro, farlo adottare nelle scuole superiori fino all’università. I meridionali, ed i calabresi in modo speciale, hanno diritto a riprendere in mano la propria storia, a scavare nelle proprie radici, per progettare un futuro migliore per questa terra”. In questo testo, conclude Perna, “vi è la descrizione di una Calabria che appartiene ad un altro pianeta, un racconto alternato a momenti di poesia straordinaria.
La storia di San Luca, che è una storia locale diventa una storia universale”. Come Perna, anche il sindaco di San Luca Bruno Bartolo era legato da una profonda amicizia a Fortunato Nocera, di cui ricorda il profondo amore per la sua terra. Quest’opera è un atto di amore nei confronti di un territorio ricco equamente di difficoltà e di intelligenze, di problemi pesanti e di speranze concrete, di asprezza e di cultura, di bellezza e spiritualità profonda. Insieme al ricordo per un uomo mosso da una profonda passione come Nocera, la memoria fa da leitmotiv alla serata. Sulla strada tracciata da Alvaro (seguito da Strati, De Fiores, Delfino, Seminara e altri ancora) e all’interno di un vasto progetto di recupero della memoria storica e culturale della Calabria, da anni si era incamminato Nocera, con amore, competenza e passione.
E proprio la passione per lo scrittore calabrese, ha unito Nocera ad Aldo Maria Morace presidente della Fondazione Corrado Alvaro, che con Nocera ha portato avanti la fondazione per diversi anni. Morace, con non poca commozione ha voluto rendere omaggio all’amico, “ricordandolo nel modo in cui lui avrebbe preferito: nella veste di scrittore. Ecco -sottolinea- io di Fortunato parlerò come scrittore”; “il suo -prosegue- è un libro che rappresenta una sorpresa, un libro esemplare di contro storia. Fortunato ha portato avanti una lettura del mondo sommerso senza farsi plagiare dalla scrittura di Alvaro. Un quadro estremamente vivo di San Luca e della sua evoluzione. Un racconto che viaggia su diversi registri e a parlare sono gli ultimi che la storia la fanno con il loro dolore”.
A voler ricordare Nocera, anche Teresa Timpano, compagnia Scena Nuda che ha avuto modo di conoscere Nocera in occasione della messa in scena di una sua opera: “Giulia e la Luna”; in quell’occasione a colpire Teresa Timpano fu la “commozione provata da Fortunato, inizialmente scettico nei confronti della rappresentazione, che pianse al termine della messa in scena perché eravamo riusciti a cogliere quello che lui aveva immaginato, questo è il ricordo che mi porterò dentro per sempre”.
Se pur non ha avuto modo di conoscerlo personalmente, Stefano Iorfida presidente dell’associazione Anassilaos, “ringrazia la casa editrice Città del Sole per essere promotrice di autori calabresi come Nocera. Io -prosegue Iorfida- ho scoperto solo oggi questo straordinario autore, e mi rammarica il fatto che le associazioni non facciano di più per promuovere autori locali e che all’interno dei programmi scolastici non siano assolutamente considerati autori calabresi. Questo è un profondo gap che ci portiamo dietro”. A conclusione del suo intervento, Iorfida, ha annunciato che, in occasione del prossimo premio San Giorgio Anassilaos, sarà consegnato un premio postumo proprio a Fortunato Nocera. Non sono mancati i ringraziamenti da parte della famiglia dell’autore, Donatella Nocera, che ha voluto ringraziare tutti i presenti e lasciare un ricordo affettuoso di un padre, “che amava la sua gente e voleva, attraverso la cultura e la conoscenza salvare e far conoscere il suo Aspromonte”.
© Giusi Mauro